Alle offese, alle calunnie e alle illazioni uscite nei giorni scorsi a firma di alcuni Cittadini parrocchiani “in esodo” dalla Chiesa Santi Martino e Lucia non rispondiamo con lo stesso linguaggio fatto di accuse e toni violenti. Siamo esponenti delle Istituzioni e rappresentiamo tutti gli Apricenesi. Non cadremo mai ad un livello di discussione così poco rispettoso.
In merito al trasferimento del parroco Don Quirino Faienza abbiamo più volte ribadito che l’Amministrazione Comunale, istituzione laica, non può né deve entrare nelle scelte e nelle decisioni di un’altra istituzione qual è la Curia e la Chiesa.
Dispiace che anche in questo caso, anche se ormai siamo abituati a certi comportamenti, una certa parte politica non abbia perso occasione per sguazzare nelle polemiche aumentando le divisioni attraverso le solite strumentalizzazioni. Un comportamento incomprensibile e irresponsabile che, come sempre, non porta al raggiungimento di alcuno scopo.
Noi, come Amministrazione, siamo stati chiamati in causa direttamente dal Consiglio Pastorale della Parrocchia Santi Martino e Lucia per ragioni di ordine pubblico in merito alla Festa Patronale.
Agli incontri tra i portatori, in accordo con la Curia e la Parrocchia, abbiamo fatto da mediatori per raggiungere una PACE per il bene della nostra Festa e della nostra Patrona Maria Santissima Incoronata. Senza mai entrare nelle diatribe parrocchiali, ma solo per tutelare la serenità della festa patronale, che ricordiamo è un momento importante per tutta la Città. Il resto sono solo speculazioni che fanno male alla nostra Città e alla nostra Patrona.
Una Patrona che non è né dell’Amministrazione, né dei preti, né dei partiti, nè dei portatori, né dei parrocchiani “in esodo” e non. Ma di TUTTI I CITTADINI APRICENESI.
Nota stampa a firma dell’Amministrazione Comunale